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Un Impegno costante

Oltre agli ostacoli socio economici e all'insufficienza delle infrastrutture, il Senegal presenta diversi problemi di gestione del sistema scolastico, compresa la rigidità del modello di istruzione formale che non permette di espandersi in ambito rurale.

A Guédiawaye, dove noi operiamo, si sente fortemente questo tipo di inefficienza e attraverso le nostre attività cerchiamo di colmare quanto più possibile le mancanze con interventi di tipo diretto.

Nella scuola è introdotto l'insegnamento della lingua francese, che anche se può sembrare una istruzione elitaria, in realtà è di grande aiuto per il futuro dei bambini.

Una percentuale molto bassa della popolazione ( il 29%) comprende la lingua francese e questo costituisce un grave handicap per le generazioni future, poiché in famiglia si parla sempre il dialetto locale.

Nessun Paese può svilupparsi quando la stragrande maggioranza della sua popolazione non comprende la lingua ufficiale.

E' sempre molto difficile continuare ad avere una presenza costante e impegnata da parte degli alunni. Il dialogo con le famiglie è continuo e nello stesso tempo complicato poiché si tratta di affrontare usi e consuetudini consolidate da anni che vedono l'istruzione come una perdita di tempo e non come un arricchimento per i propri figli che possa permettere loro di cambiare la Vita.

 

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Un altro elemento di preoccupazione è dato dalla carenza del materiale didattico: secondo una recente indagine, le scuole pubbliche disporrebbero di un libro di lettura ogni 2 allievi, un libro di aritmetica ogni 10 e solo la metà dei quaderni necessari.

All’appello mancherebbero inoltre 110 mila banchi. Per non aggravare una situazione che rischia di esplodere, lo stesso Governo ha favorito la nascita di scuole comunitarie, "scuole dei genitori", scuole autogestite.

Il nostro supporto permette di garantire la fornitura del materiale didattico necessario alle attività scolastiche e dei libri per ogni alunno che intende iscriversi a scuola.

 

Tuttavia, nonostante sia previsto un obbligo scolastico, solo per la scuola elementare (nonché una età di 16 anni per l’accesso al lavoro), esso non è praticamente rispettato.

Le ragioni  della mancata frequenza sono i cattivi risultati scolastici (circa 15%), la necessità di lavorare per aiutare o mantenere la famiglia (11%), la mancanza di mezzi per mantenersi a scuola (6,7%), la distanza della scuola nelle aree rurali (9,7%), ma c’è anche una forte sottovalutazione dell’importanza dell’educazione: circa il 47% ritiene inutile andare a scuola o comunque ha famiglie che non autorizzano la frequenza e un altro 5% pensa che a 6 anni i bimbi siano ancora troppo piccoli (infatti il grosso delle frequenze si ha tra i 10 e i 14 anni di età).

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