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L’iniziativa di Natale per I Villaggi del Sorriso International

PER VOI È UN REGALO. PER UN BAMBINO DEL SENEGAL È UNA SPERANZA.


Questo dicembre Ethical Jewels ha deciso di sostenere I Villaggi del Sorriso International, attiva in Senegal.
L’obiettivo: acquistare in Italia e spedire in Africa farmaci “base” destinati ai bambini privi di mezzi per curare semplici patologie, che senza medicine adeguate rischiano di complicarsi.


Per tutto il mese di dicembre, acquistando un gioiello Ethical  Jewels, la Gioielleria Belloni di Milano effettuerà una donazione che permetterà di acquistare e inviare in Senegal 4 confezioni di farmaci.

Scopri la pagina Facebook dell’associazione: I Villaggi del Sorriso International

Questa la campagna Facebook di Ethical Jewels

Istruzione in Senegal

 

Negli ultimi sei mesi  l’UNESCO e i suoi partner hanno organizzato quattro consultazioni regionali nei paesi arabi, in Africa, in Asia/Pacifico e in America Latina e Caraibi. Si tratta di importanti faccia a faccia con tutti gli stakeholders tra cui i governi, partner di sviluppo, società civile e settore privato.

Un incontro con le ONG del campo dell’istruzione è stato organizzato anche durante la sesta  Consultazione Collettiva dell’UNESCO e delle ONG sul programma “Educazione per tutti” (CCNGO / EFA) nell’ ottobre 2012.

 

L’ obiettivo generale del nostro progetto consiste nel contribuire al rafforzamento della tutela dei diritti, in particolare del diritto all'istruzione, di bambine, bambini e ragazzi con disagio familiare in Senegal. Tale obiettivo è in linea con gli obiettivi enunciati nella Dichiarazione del Millennio (2000) e con l'art. 2 della Convenzione sui Diritti del Bambino, sottoscritta da 191 Capi di Stato e di Governo tra cui anche quello senegalese.

 

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Il sistema scolastico senegalese ha origine dal modello francese, con tanto di “agregès”, i prestigiosi superprofessori pagati più degli altri. Un modello francese per la verità un po’ “stiracchiato” con  6 anni di scuola primaria (dai 6 agli 11 anni), 4 di scuola media (12-16 anni) e 3 di scuola secondaria (17-19 anni).

Tuttavia, nonostante sia previsto un obbligo scolastico fino ai 12 anni (nonché una età di 16 anni per l’accesso al lavoro), esso non è praticamente rispettato, sicché solo il 63% degli alunni in età si iscrive nella scuola primaria,  di questi solo il 70% arriva a terminarla e appena il 23% si iscrive alla secondaria. Le ragioni della mancata frequenza sono i cattivi risultati scolastici (circa 15%), la necessità di lavorare per aiutare o mantenere la famiglia (11%),  la mancanza di mezzi per mantenersi a scuola (6,7%), la distanza della scuola nelle aree rurali (9,7%), ma c’è anche una forte sottovalutazione dell’importanza dell’educazione: circa il 47% ritiene inutile andare a scuola o comunque ha famiglie che non autorizzano la frequenza e un altro 5% pensa che a 6 anni i bimbi siano ancora troppo piccoli (infatti il grosso delle frequenze si ha tra i 10 e i 14 anni di età).

 

Che il pregiudizio sulla scuola sia forte è ancor più testimoniato dalla scolarizzazione femminile, che vede tutti i dati quasi dimezzati rispetto ai maschi: non arrivano al 50% le bambine che frequentano la scuola elementare, appena il 15% delle ragazze frequenta quella secondaria e oltre il 14% vengono tenute a casa per  aiutare o mantenere la famiglia. Così come è bassa la percentuale di donne impegnate nell’insegnamento: appena il 24% nella scuola elementare.

Nonostante ciò l’impegno del governo nell’istruzione appare relativamente alto, visto che questa assorbe circa il 33% degli investimenti pubblici, ma la spesa, paradossalmente, corrisponde ad appena il 3,5% del Pil e la media di alunni per classe nella primaria è di 51: un numero di alunni con cui non è certo facile lavorare.

 

Il Senegal in lotta col mare

All’ultima riunione del G7 i leader mondiali hanno deciso di contenere l’aumento del riscaldamento globale ad un massimo di 2 ° C. E’ veramente tempo di agire. Sulle coste senegalesi le conseguenze del cambiamento climatico sono evidenti. La riviera Petite Cote sta subendo erosioni importanti. Ne fanno le spese le comunità, gli alberghi e i cimiteri. Presso la cittadina di Rufisque il volontario Saliou Ndoye cerca di salvare il cimitero.

I tre quarti del camposanto sono stati sommersi dalle acque – dice Saliou Ndoye – è l’opera di mareggiate e dell’innalzamento del livello del mare. E’ rimasta solo una porzione di cimitero. La maggior parte è stata inghiottita dal mare. A volte i bambini che vengono a fare il bagno trovano ossa umane. E’ orribile.

Secondo il governo l’erosione della costa varia fra uno e due centimetri l’anno. Dal 2080 questa costa sarà dichiarata ad alto rischio di erosione per via dell’innalzamento del mare. Le autorità si accingono ad una lunga lotta contro gli elementi.

Aissata Sall, esperta dell’Ecological Monitoring Centre (EMC): “Dal 2007 forti mareggiate hanno creato enormi problemi al quartiere di Thiawlene e quindi al cimitero e all’abitato. Il Senegal aveva messo in campo misure provvisorie con la speranza di trovare nuovi piu’ consistenti finanziamenti per opere durature”.

Dighe anti-sale sono state approntate per mitigare la salinizzazione dei terreni agricoli insieme a barriere antierosione. La Petite Cote ospita molti alberghi turistici.

Alioune Ciss, albergatore: “I turisti che vengono qui in vacanza balneare e non trovano neanche una spiaggia tornando a casa sporgono denuncia. Vedete bene che gli alberghi si stanno degradando perchè non ci sono piu’ clienti, non c‘è piu’ nulla. Non si puo’ neanche dire che accadrà chiissà quando, ci siamo già”.

A Saly, un programma per salvare gli alberghi e la spiaggia con muretti a secco è stato abbandonato perchè troppo costoso.

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